il blog dell'E45 Fringe Festival

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giovedì 7 luglio 2011

Studio in deplace di Arianna Esposito

IL FUORILUOGO ESISTENZIALE DELLA COMPAGNIA BLUECINQUE

Quale luogo migliore per mettere in scena il concetto di spiazzamento, se non quello della Galleria Toledo, le cui fondamenta sono radicate nel cuore dei quartieri Spagnoli di Napoli, spaccato di un luogo a sé per eccellenza.
In questo contesto ha avuto luogo lo spettacolo: “Studio in deplacé”  della compagnia Torinese Bluecinque che ha presentato ad un pubblico molto intimo e ristretto quello che dalla coreografa e regista Caterina Mochi Sismondi , è stato definito uno studio attorno il concetto del fuori luogo. Il progetto è articolato in più tappe e presentato in diversi festival, tra cui il Fringe in cui è stata mostrata la fase 5 di studio sui personaggi, in cui i protagonisti sono un'anziana signora, un uomo, due danzatrici, un musicista.
Lo spiazzamento è studiato da più punti di vista, spiega Caterina Mochi Sismondi, quello temporale e quello corporeo. La figura della vecchina in scena rappresenta anch’essa lo spiazzamento, il fuori luogo temporale e generazionale, precisa ancora la Sismondi, allieva della Scuola di Teatro-Danza  di Paolo Grassi.
Lo spiazzamento si traduce ancora nell’isolamento corporeo di parti del corpo come la schiena, che si realizza congiuntamente alle citazioni dei versi di Beckett e Pessoa, quest’ultimo che dello spiazzamento ne ha fatto una filosofia di vita, così come mi dice la coreografa, e rappresenta per la compagnia Torinese fonte di grande ispirazione per quello che è una costante alternanza tra realtà e sogno, la parte e il tutto, scena e retroscena.

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