il blog dell'E45 Fringe Festival

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lunedì 11 luglio 2011

Le Briciole sulla Tavola di Giovanna di Palma

Un viaggio alla scoperta del sé attraverso i sensi
Che cosa resta allo spettatore di “Le briciole sulla tavola”? Il caldo abbraccio di un ricordo forse mai vissuto e un disegno colorato alla maniera di quelli fatti dai bambini. I pochi privilegiati che hanno potuto assistere allo spettacolo proposto dalla compagnia Il teatro dei sensi Rosa Pristina, già al loro arrivo in teatro sono stati sorpresi dalla richiesta di aspettare all’ingresso, dopo un po’ sono stati chiamati uno alla volta, alla distanza di cinque minuti l’uno dall’altro, per iniziare il viaggio in un vero e proprio labirinto che lo spettatore attraversa sollecitato all’uso di tutti i sensi e accompagnati da mani rassicuranti. Lungo il percorso ognuno vedrà, udrà, gusterà, odorerà e toccherà secondo la propria esperienza grazie a quelle vie d’accesso del mondo dentro di noi, che sono i nostri sensi. L’intento è di portare lo spettatore in un non-luogo a metà strada tra il ricordo d’infanzia e il sogno, attraverso avvolgenti profumi, suoni caldi e familiari, immagini di un passato lontano, ignoto alla ragione ma sedimentato nelle membra e pronto a riemergere, dove un ruolo tutto particolare è svolto dal tatto che diventa protagonista facendoci dono di una seconda vista. Un viaggio intimo da svolgere in solitudine, azzerando le proprie difese e lasciandosi andare per riscoprire la spensieratezza del gioco e l’emozione della scoperta. Lo spettacolo si ispira, come ci racconta la stessa autrice, alla Drammaturgia dell’immagine sensoriale di Erique Vargas, il drammaturgo colombiano che da anni ha posto al centro della sua ricerca la relazione tra Mito, Rito e Gioco in contesti labirintici basati sul linguaggio dell’Oscurità, de Silenzio e della Solitudine, dove l’Oscurità decodifica il corpo: le mani vedono, la narice evoca, le orecchie sentono il silenzio.

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