il blog dell'E45 Fringe Festival

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lunedì 18 luglio 2011

Sospiro d’anima di Daniela Nastri

UNA CORNICE DI LUCE DENTRO LA STORIA

Che a teatro lo spazio sia continua risignificazione con effetti, talvolta, di sorprendente suggestione, lo conferma l’autrice e attrice Aida Talliente, con il suo spettacolo “Sospiro d’anima”, in scena al Ridotto del Mercadante il 13 e il 14 luglio.
La scenografia che accoglie la performance è essenziale, ma fortemente simbolica: un cerchio di pietre e piccoli lumi delimita lo spazio agìto, al cui centro un arbusto  segna i colori del tempo,  che è generato dal monologo della protagonista e si fa ritmo di evocazione di memoria privata, costituendo, per lo spettatore, territorio d’appartenenza ad una storia divenuta rappresentazione, assurta ad  escatologia di un sentire collettivo.
Rosa Cantoni (1913-2009), la poetessa partigiana di Udine deportata a Ravensbruck nel 1945 e fuggita durante una “marcia della morte”, rivive davanti agli occhi del pubblico, con i suoi piccoli gesti d’anziana accorta e pensierosa, che mostra le foto dei propri cari e offre il caffè, come a sottolineare momenti di un rituale privato, teso all’estrinsecazione d’una sacralità sottesa ad un’esistenza comune ed esemplare. Nei momenti cruciali della narrazione, come una laica trasfigurazione, Rosina torna ad essere “Giulia”, la giovane infervorata adepta della Resistenza, che scrive febbrilmente poesie perché “parole e pensieri possono cambiare il mondo”.
E sono proprio le poesie a diventare camminamento di indicibile dolore: non appena la protagonista introduce il racconto della deportazione, i fogli destinati alla scrittura, tenuti insieme da spago sottile, diventano binari immaginari verso la morte, verso un altrove infernale dove “si perdono i pensieri”.
Lo spettacolo, accompagnato dalla fisarmonica di David Cej, si risolve nella realizzazione dell’unica rivolta possibile, quella dell’amore, in nome del quale  Rosina continuerà  a credere nella bellezza delle parole e delle stelle.
La Resistenza del pensiero e dell’amore, nonostante la barbarie, è dunque la vera sfida della protagonista che, una volta terminata l’affabulazione, porta a compimento la sua missione, uscendo dal cerchio magico di rimembranze ed entrando, a pieno titolo, nelle nostre coscienze.







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